971. Learning More 2023
un racconto dell'immenso Festival dell'apprendimento di Modena e di 5 eventi ad alta densità ludico-didattica, con invito finale al Play4Change.
Non studio per saperne di più, ma per ignorare di meno.
(Juana Inés de la Cruz)
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Torno a casa domenica sera dopo tre intense giornate del Learning More, il Festival che esplora le frontiere dell’apprendimento e della conoscenza, toccando tutte le corde dei temi di questa newsletter, sopratutto con i 5 incontri a tema gioco e didattica a cui ho partecipato attivamente.
Sono sicuro che alla fine vorrete segnarvi già 8-10 novembre 2024 per partecipare alla prossima edizione!
Il mio lavoro in FEM - Future Education Modena
Il Festival
L’incontro sull’efficacia del Game Based Learning
Discussion Based Learning con Luca Raina
Pedagogia del gioco, azzardopatia e atteggiamento ludico
Un laboratorio per portare la Realtà Virtuale in classe
Escape Room culturali e storytelling efficace
Le tecniche dell’apprendimento e come parlare di crisi climatica in classe
Il concorso Play4Change
🟧 Il mio lavoro in FEM - Future Education Modena
Premessa per chi non mi conoscesse, questa primavera ho iniziato a lavorare in FEM, il Future Education di Modena, occupandomi di ricerca e sviluppo di metodologie e progetti Game Based Learning, grazie alla mia esperienza di design e sviluppo di videogiochi a impatto sociale ed educativi, l’uso del gioco come strumento didattico e di riflessione, lo sviluppo di Realtà Aumentata, Realtà Virtuale e Intelligenza Artificiale per l’impatto positivo.
Nel pratico in questi mesi ho tenuto summer camp per ragazzi, ho creato e sto tenendo un corso per insegnanti sul Digital Game Based Learning (👉🏼 vedi), ho preparato dei laboratori di XR in classe e per questo Festival ho curato i 5 eventi di area didattica e giochi e oltre a presentazioni interattive per l’orientamento scolastico.
Fondato nel 2019 da due visionari, FEM è un progetto davvero innovativo, probabilmente unico in Italia e forse in Europa.
Oggi siamo dozzine di persone di grandissima esperienza multidisciplinare con l’interesse di fornire strumenti e metodi di didattica innovativa. Vi invito a fare una visita al sito https://fem.digital
Questa estate con i ragazzi di un lab ne abbiamo anche ricreato la mappa in 3D della sede di Modena per farci un videogioco con CoSpaces! Se vi interessa giocarci, rimanete iscritti in questa newsletter! ;)
🟧 Il Festival
FEM ha organizzato questo Festival Learning More, ora alla seconda edizione, di cui sottolineo alcuni punti:
totalmente gratuito (è stato finanziato da sponsor)
più di 6000 partecipanti da tutta Italia
125 personaggi eccezionali e professionisti dell’educazione e dell’EdTech hanno animato 70 incontri e laboratori che qui vi elenco per darvi un’idea della multidisciplinarietà in campo (ho segnato con 🟧 quelli che ho supervisionato in area Game Based Learning)
Venerdì
Nuove traiettorie di people management: buone pratiche per mettere le persone al centro
Lavorare con l'AI. Intelligenza Artificiale per ripensare il lavoro
Capacità di attrazione: lavoro, generazioni, imprese
Edtech Tragedy o ottimismo digitale? L’educazione digitale alla prova dell’efficacia
Design per il Knowledge Management
Come si produce un podcast?
Governare l'Intelligenza Artificiale nell'educazione e nella formazione
Insegnare e apprendere a prova di processi cognitivi: progettare una lezione efficace
Comportamenti sfidanti e oppositivi: strumenti per la gestione in classe
🟧 Game-Based Learning efficace: pratiche di successo tra analogico e digitale
Cosa sono i Future Studies?
L’artista non lavora da solo: focus su produzione artistica e audiovisiva
Onboarding e gioco: come facilitare l’ingresso in organizzazione
The art of Engagement: come costruire, ingaggiare e mantenere le community educative
Nuovi modelli di reskilling tra crisi demografica, life skills e competenze per il futuro
AI for Learning: esplorare il potenziale dell’AI nella didattica
Plusdotazione: coltivare la creatività dentro e fuori la scuola
Podcast e produzioni video per l’edutainment: cosa impariamo?
🟧 Giocare o non giocare? Discussion-based learning e storie con Luca Raina
Pensare da scienziati dei comportamenti, agire da designer del cambiamento
Che cos’è il settore Sport Tech e cosa può insegnare a chi fa apprendimento?
Think Like a Girl. Le forze cognitive femminili nella vita e nel lavoro
Arte come esperienza. Il valore dell’educazione all’arte
La trama lucente. Dove fiorisce la creatività e perché ha valore. Incontro con Annamaria Testa
Essere figli per essere genitori. Incontro con Enrico Galiano
Sabato
L'apprendimento per tutti. Imparare efficacemente a leggere e scrivere
Cosa vuol dire essere creativi al tempo dell’intelligenza artificiale ?
Innovare l’educazione all’immagine con metodi e tecnologie del xxi secolo
Investire in Human Technology: incontro con gli investitori
Che intenzioni ha un sistema di "intelligenza artificiale"?
EmpowerED: tutta l’Europa pensa Edtech
Cartografie Organizzative: rendere visibili le organizzazioni
Come (ci) cambiano le immagini. Esseri umani, macchine e linguaggio visivo
Edtech: politiche per l'educazione digitale
Information Design per l’apprendimento
🟧Pedagogia del gioco. Evidenze di ricerca e traiettorie di sviluppo
Il futuro del lavoro tra tecnologia, politiche attive e lavoro di qualità
Service design for learning: design thinking per la progettazione didattica
La didattica digitale funziona? Misurare l’efficacia, il caso della Svezia
Nuovo PEI e Approccio bio-psico sociale: una sfida alla vera inclusione
Videogame per rilevare i bisogni aziendali
Lo stato dell’arte dell’HR tech: innovare la cura del capitale umano
Parlare per immagini: l’importanza di spazi liberi per l’espressività
🟧 XR: giocare con il game design per la didattica immersiva e aumentata
Insegnanti con DSA: dilemmi, sfide e opportunità. Uno sguardo alla ricerca
Saper riconoscere e imparare a utilizzare le nostre emozioni
🟧 Progettare un'escape room culturale-didattica
Radical Upskilling: quali competenze mancano e quali modelli per raggiungerle
Riprogettare la formazione e le Academy con l’AI
Immagini da collezionare: laboratorio 5-7 anni
Global Education Startup Awards 2023: Semifinali italiane
La Scienza dell'Apprendimento: 99 Studi che Ogni Insegnante Dovrebbe Conoscere - con Bradley Busch
Domenica
Il pensiero critico: strumenti cognitivi per la didattica nell’era dell’informazione
Zero-sei: educare ai media i più piccoli
Mille e una storia: l’arte dello storytelling in contesti educativi
Vittima, bersaglio, guerriero: affrontare preparati il mondo digitale
Come funzionano i giornali, come funziona l’informazione? con Luca Sofri
The Village: dinamiche di gruppo, teatro e change management
Lavorare con l’AI: che cos’è il prompt design
Affrontare la crisi climatica a scuola. Traiettorie didattiche per educare alla sostenibilità
Come governare stress ed emozioni per un apprendimento efficace
Discussione matematica e didattica digitale
Il debate: metodologia, tipologie e innovazioni didattiche
Apologia breve del visual (neuro)storytelling
L'insegnamento della matematica al tempo della rivoluzione digitale
Il modello dello Universal Design for Learning: opportunità per la didattica
Ragazzi nei media: negoziare l'uso degli schermi in famiglia
Bi-alfabetizzazione: storytelling, new media e cognitivismo
Imparare dai neuroni specchio - Incontro con Leonardo Fogassi
Negozio, quindi sono. Le negotiation skills come competenza professionale universale.
La matematica e il sublime: Bach (performance con pianoforte dal vivo!)
Tutto era distribuito su 5 locazioni nel centro di Modena, tra cui la bellissima chiesa di San Carlo. I commenti dei partecipanti sono stati tutti molto positivi, evidentemente c’è interesse, necessità, di un luogo di incontro del genere che unisca l’educazione, la tecnologia, l’economia, le persone.
Invito ad esplorare il sito 👉🏼 https://learningmorefestival.it e 👉🏼 qui un po’ di foto
🟧 L’incontro sull’efficacia del Game Based Learning
Il primo evento di area Game Based Learning l’abbiamo fatto con quattro punti di vista ed esperienze diverse e complementari.
Andrea Ligabue, già Direttore Artistico del Play - Festival del Gioco e tra i massimi esperti conoscitori di giochi da tavolo ad uso didattico, ha raccontato delle competenze cognitive, relazionali ed etiche che nascono intorno ad un tavolo di gioco, di come conviene raggruppare i ragazzi in gruppi omogei per competenze e farli lavorare a coppie, così da condividere le strategie, creare complicità e trasformare la competizione da un fatto individuale ad un momento di condivisione.
Inoltre spesso si crea più empatia tra i giocatori nei giochi competitivi anziché collaborativi
Lara Oliveti, cofondatrice 25 anni fa Melazeta il più grande studio di produzione di applied videogames, ha raccontato alcuni casi studio di giochi usati in classe, le varie tipologie e di come trovarli.
Luca Raina, docente e vulcanico divulgatore di didattica ludica, raccontava come il gioco in classe sia uno strumento che “apre al possibile”, alla libertà di scelta (possibilmente le scelte migliori, ndr) e alla collaborazione, sviluppando tutte quelle soft skills fondamentali nella vita, a cui possiamo aggiungere del contenuto didattico. Non sottovalutando che alcuni giochi si iniziano seguendo le regole e poi permettono la libera esplorazione (vedi LEGO).
Infine io (Stefano Cecere, per chi non lo sapesse sono l’autore di questa newsletter settimanale) ho messo l’accento sul digitale raccontando alcune delle virtù proprie dei videogiochi rispetto ai giochi da tavolo / analogici. Vi metto questa slide anche se ovviamente dovreste rivedere la registrazione (ah: di alcuni eventi del Learning More ci saranno! rimanete iscritti qui o là per saperlo). Inoltre ho raccontato i vari modi di portare i giochi in classe, di cui il mio preferito è il far si che siano i ragazzi a creare giochi e videogiochi, il game design in classe, appunto. #KidsmakeGames
🟧 Discussion Based Learning con Luca Raina
A seguire Luca Raina ha tenuto un workshop su una bellissima metodologia di lavoro in classe, il Discussion Based Learning, ovvero il far discutere i ragazzi tra di loro, a piccoli gruppi, partendo da una serie di carte “fatto” e “storia” per arrivare a scegliere una conclusione condivisa. (sarebbe bello imparassimo tutti a farlo, vero?)
Lo strumento che ha spiegato è il sito https://playdecide.eu dove in modo gratuito e comunitario si possono trovare centinaia di scenari pronti per essere usati in classe, su tutti i temi possibili dalla storia all’ambiente.
🟧 Pedagogia del gioco, azzardo-patia e atteggiamento ludico
Con Francesca Antonacci, professoressa in Università degli Studi di Milano di Pedagogia del Gioco (dal 2007! una delle pioniere) abbiamo parlato di molti aspetti del giocare, dall’infanzia all’età adulta.
Una delle tragedie contemporanee è che si è persa la dimensione del giocare, del mettersi in gioco. Se un bambino non gioca bene, non imparerà il bello del poter perdere, di fallire. E da adulti sembra non esserci più il tempo e la voglia di farlo, forse proprio perché c’è il rischio di perdere?
Mettersi in gioco deve prevedere almeno il 50% di possibilità di fallimento. altrimenti non è gioco, non è divertente.
Ho fatto alcune domande su un tema che mi appassiona e preoccupa molto: la azzardo-patia, e ha raccontato molto bene come molti giochi sfruttano bene le arti del coinvolgimento per creare delle vere e proprie dipendenze che sfociano nelle “macchinette infernali VLT” (autorizzate dalla legge, ma non il giocare a briscola con i soldi, nb).
Errato chiamare ludo-patia, che sembra condannare il gioco anche quello sano. chiamiamola azzardo-patia, signori giornalisti.
Con un semplice gioco tra i partecipanti si è provato come la dimensione ludica accorcia le distanze tra le persone, ci predispone a un nuovo tipo di relazione, più aperta, meno difensiva, più umana, oseremmo dire.
Infine ha presentato un bel progetto di attività ludiche per le persone della quarta età (ammetto che non sapevo esistesse.. sono le persone > 80 anni) che sta portando avanti con Maresa Bertolo.
Vi invito a seguirle e cercare i loro libri e sopratutto il sito http://www.puerludens.it
🟧 Un laboratorio per portare la Realtà Virtuale in classe
Sabato pomeriggio ho parlato di una tecnologia con cui ho lavorato per 10 anni (dal prototipo del primo Oculus) e che ora ha una bella sigla: XR, Extended Reality, che unisce la buona Virtual Reality all’Augmented Reality.
Ma noi siamo gente pratica e ci interessa: come posso usarla facilmente in classe? posso creare io stesso o ancora meglio far crere ai ragazzi delle esperienze immersive e didattiche?
Et voilà vi faccio giocare con CoSpaces (gurdatevi il trailer) che è ormai il mio strumento preferito per creare prototipi e sopratutto giochi multipiattaforma.
E ho dato alcune indicazioni su cosa farebbe un game designer per rendere i giochi più “giochi”, ad esempio curare
ambientazione e contesto
storia coinvolgente (quindi personaggi e dialoghi)
obiettivi da raggiungere (in tempo limitato)
difficoltà progressiva (si deve iniziare senza sapere niente)
easter eggs (ovvero elementi sorpresa, non necessari ma gratificanti)
colpi di scena, adrenalina, cose divertenti
suggerimenti al giocatore per avanzare e progredire
Nell’ora successiva abbiamo dato un tablet o computer ai 40 partecipanti e mani in pasta si è visto come creare un piccolo videogioco in VR, magari usando la AI generativa per creare gli sfondi immersivi.
Magari fra qualche mese dedicherò una newsletter apposta per spiegarvi questo laboratorio… che dite?
🟧 Escape Room culturali e Storytelling efficace
Due amiche geniali, due professioniste appassionate e davvero brave, hanno portato due temi che sono sicuro vi piacciono:
Claudia Molinari, designer e co-fondatrice del celebre studio di game design https://wearemuesli.it ci ha presentato diversi progetti di giochi culturali, che trattano temi sociali, politici, storici. Escape Room che sono vere e proprie installazioni in musei dove fare esperienze in prima persona. Invito a vedere il loro sito per intuirne la portata.
NB: Qui siamo tutti appassionati di Escape Room, dal vivo, digitali, su libri.. un mese fa vi segnalavo il gioco Escape Simulator.. l’avete provato?
Serena Zampolli, arrivata da poco in FEM, ha sintetizzato il “percorso dell’eroe”, ovvero i passi fondamentali e ricorrenti nelle più grandi narrazioni. Partendo dall’immaginario dei disegni rupestri e della scoperta del fuoco, fino ai giorni nostri con il cinema sperimentale, dal Ramo d’Oro di Frazer alla Compagnia dell’Anello di Tolkien (ma poi chi è il vero protagonista della storia? eh eh)
Il tutto perché le “storie” (no, non quelle di Instagram) sono l’anima della buona comunicazione, che sappia coinvolgere, nel caso scolastico può essere di grande aiuto per una didattica più efficace.
🟧 Le tecniche dell’apprendimento e come parlare di crisi climatica in classe
Venerdì sera conosco e scambio due parole con Bradley Busch, celebre e bravissimo psicologo cognitivista (perché il bello almeno per me di questo festival è proprio la possibilità di chiacchierare con tutti!) che ha scritto tra l’altro un libro che tutti dovremmo leggere (lo dice anche il titolo): “Science of Learning | 99 Studies Every Teacher Should Needs to Know”.
Riporto giusto due dei mille aneddoti:
si studia meglio in un ambiente silenzioso (facile, direte voi, guarda le biblioteche) ma invece qualcuno pensava che con la musica di sottofondo o con una canzone emotivamente cara si migliorasse l’apprendimento, invece no
si impara meglio, con memoria più a lungo termine, se si “intervallano” diverse materie facendone collegamenti continui, anzichè dedicare un giorno ad una materia, un altro giorno ad altra materia.. questo perchè il cervello è fatto di connessioni, molte e varie, e imparare a fare connessioni è più valido che non cercare di ingurgitare un blocco unico.
Invece Antonello Pasini, fisico e climatologo, ci ha parlato di cambiamento climatico, ma con l’accento su come possiamo parlarne efficacemente in classe.
Perché l’interesse del Festival è proprio “portarsi a casa” qualcosa di utile, una metodologia o uno strumento, che possa migliorare le nostre attività didattica in classe, con i figli, con il nostro ambito educativo.
Fondamentali poi i collegamenti interdisciplinari, con la politica, con la sociologia (i flussi emigratori e le guerre, ad esempio). Viviamo in un mondo complesso ed è doveroso fare e insegnare a fare relazioni tra le cose e le persone.
Bello vero?
I tre giorni sono stati molto intensi e non sono raccontabili. Vi lascio una foto finale in coda a questa newsletter e vi invito a rimanere in contatto per partecipare insieme alla prossima edizione del 8-10 novembre 2024.
E ora….
🟧 Il concorso Play4Change
Nel 2024 farò parte della giuria di questo unico concorso in Italia che stimola e premia la ricerca, lo sviluppo e l’uso dei giochi per il Cambiamento Sociale.
Organizzato dal GAME Science Research Center (di cui sia io che Ligabue facciamo parte insieme e un centinaio di altri personaggi) ammette ogni tipologia di gioco e la partecipazione è libera. Per candidarsi occorre compilare il seguente modulo: https://forms.gle/nXrPh88yqqkqPipb7
Date importanti:
1 febbraio 2024: Chiusura della Call
17-19 maggio 2024: Premiazione durante Modena Play – Festival del Gioco
Per maggiori informazioni: www.play4change.it
🟧 Un’offerta musicale: Roland 50 Studio
Non potete immaginare il regalo che ci ha fatto la Roland per i suoi 50 anni: un sito web dove giocare con i suoi strumenti di musica elettronica piu iconici. Così facile che Bruno ha deciso di creare una cartella “musica” nel suo ipad e non vede l’ora di tornare a casa da scuola per giocarci.
Tutto gratis e ben spiegato su https://roland50.studio
PS: ne sono affezionato perché iniziai a fare musica diventando poi un professionista negli anni 90 proprio con questi strumenti.
🟧 La fine?
E anche questa settimana siete arrivati in fondo!
Vi saluto con una piccola festa aperitivo, che facevamo ogni sera per divertirsi un po’ insieme raccontando aneddoti della giornata.
Se volete chiedermi qualcosa, scrivetemi pure, o lasciate un commento e condividete questa newsletter tra amici a cui potrebbe interessare.
No non è la fine.. abbiamo ancora 970 settimane per fare tutto quello che dobbiamo fare. Questa newsletter durerà fino al 2042 e 19 anni non sono pochi, ma è meglio darsi da fare perché voleranno.